I danni bellici

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Piazza San Francesco ed edifici circostanti danneggiati dalla guerra
Piazza San Francesco ed edifici circostanti danneggiati dalla guerra
Palazzo Campagna, via Genovese e chiesa san francesco
Palazzo Campagna, via Genovese e chiesa san francesco
Bambini che giocano tra i ruderi  del complesso monumentale  di San Francesco
Bambini che giocano tra i ruderi del complesso monumentale di San Francesco
Ruderi del complesso monumentale  di San Francesco
Ruderi del complesso monumentale di San Francesco
Via F. Adinolfi. Ingresso scuole elementari bombardate
Via F. Adinolfi. Ingresso scuole elementari bombardate
Corteo nuziale tra le macerie all'incrocio tra via Madonna delle Tre Corone e via Scalelle S.Maria (attuale via Don Vincenzo Catoio e Arco dei Tredici). La sposa Abbinente Celeste con il fratello Francesco Paolo., fine anni 40
Corteo nuziale tra le macerie all'incrocio tra via Madonna delle Tre Corone e via Scalelle S.Maria (attuale via Don Vincenzo Catoio e Arco dei Tredici). La sposa Abbinente Celeste con il fratello Francesco Paolo., fine anni 40

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I danni bellici

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Salerno e la sua provincia restano ai margini della guerra ino all’estate del ’43 quando i bombardieri alleati lasciano cadere i primi carichi su Salerno. Era il 21 giugno. Poiché una grande operazione di sbarco era stata prevista sulle coste da Agropoli a Maiori, il nostro golfo diventa il perno della strategia alleata nel mediterraneo. Per questo fin dai giorni precedenti lo sbarco i bombardieri alleati iniziano una attività di fuoco, tesa ad interrompere le principali vie di comunicazione.
Per questo alcuni paesi della piana, Capaccio, Altavilla, Battipaglia, Eboli, ebbero i danni più gravi dalle incursioni aeree. Il 26 luglio fu distrutto il mercato coperto, nei pressi di via Matteo Ripa. Il 4 agosto ci fu un massiccio lancio di bombe sul centro storico che fu distrutto in buona parte: San Francesco, porta Dogana, piazza Pendino furono danneggiate in modo irreversibile. L’8, il 9, il 13 e il 14 settembre ci furono altri lanci di bombe. L’allora sindaco di Eboli, Francesco Romano Cesareo, relazionò che le vittime civili ebolitane furono 175 e che il 74% il totale degli immobili fu reso inagibile o inabitabile dai bombardamenti alleati.

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