Ritratti e celebrazioni di famiglia

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Ritratti e celebrazioni di famiglia

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Il ritratto riproducibile tecnicamente determina l'incontro ottocentesco tra storia e rappresentazione visiva collettiva, riveste di dignità visiva collettiva, l'esigenza di autoaffermazione della classe borghese. È conferma e allo stesso tempo costruzione della storia: ritratto della borghesia che nella fotografia trova il mezzo di auto rappresentazione adeguato alle proprie condizioni economiche e ideologiche.
In ogni periodo, perciò, la rappresentazione iconografica della famiglia, delle sue gerarchie di potere, della rilevanza o meno degli affetti, dei confini che ne definiscono l'appartenenza o l'esclusione avviene entro una molteplicità di codici. Uno, non irrilevante, è quello tecnico. Quando occorrono lunghi tempi di posa che rispondono a regole di fissità e di messa in scena consapevole. Un secondo codice riguarda la finalità della foto: in quanto documenta un evento solenne (battesimo, prima comunione, fidanzamento, matrimonio, ecc.) e perché è destinato alla visione pubblica di eventi pubblici (per il marito o i genitori lontani, per metterlo in bella vista in salotto, ecc.) oppure come notazione rapida di un momento che passa, diario intimo ma anche collettivo, di famiglia, appunto.

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